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La nuova azione inibitoria collettiva ex art. 840 sexiesdecies c.p.c. tra tradizione e promesse di deterrenza
Commento a prima lettura sulla nuova disciplina della azione inibitoria collettiva ex art. 840 sexiesdecies c.p.c., a legittimazione allargata, in effetti anzi latissima. Visibili gli sforzi del conditor per accrescere la effettività e così la temibilità e la deterrenza di codesta forma di tutela. Non nuova al nostro ordinamento, ma solo da oggi definita ex lege puramente di condanna, e fino a ieri tuttavia alquanto spuntata. Ora invece la effettività della nuova azione è presidiata e non poco incentivata a suon di astreintes senza tetto massimo. Comminabili senza previo vaglio di non manifesta iniquità, in deroga all’art. 614 bis c.p.c. e a favore dell’attore vittorioso. Vi sono poi sanzioni pecuniarie per la convenuta inottemperante agli ordini esibitori. Restano alcuni nodi dogmatici tuttora irrisolti – su tutti: oggetto del giudizio ed effetti del giudicato inibitorio nei giudizi individuali – che, tuttavia, proprio dall’allargamento della legittimazione attiva, oltre che dal divieto di cumulo con l’azione di classe, sembrerebbero potersi avviare a soluzione. V’è poi lo stravolgimento del rito, che diventa camerale, si sgrava da condizioni di procedibilità e da parentesi conciliative ante causam e vede il p.m. parte necessaria: altro indice del più elevato coefficiente pubblicistico ascritto a codesta azione, che rimane tuttavia pur sempre una azione privata, non tramutata in actio popularis.
Chi guida ha un “obbligo di attenzione” nei confronti del pedone: avvistarlo e non investirlo
All’imputato assente nel giudizio abbreviato non va più notificato l’estratto della sentenza
È nulla, non inesistente, la notifica effettuata da operatore privato
La provenienza dell’immobile da una donazione non può essere taciuta dal venditore
Quali sono i presupposti per la responsabilità del concorrente esterno nel reato di rissa?
Il proprietario è sempre responsabile se il suo cane morde un passante?
L’importo allo Stato non corrisponde a quello dell’avvocato del non abbiente
Appalto di lavori pubblici e difetto di prova scritta del relativo contratto
La rivalsa delle strutture sanitarie: le oscillazioni della giurisprudenza e l’intervento della Cassazione
Il tema della rivalsa della struttura sanitaria nei confronti del medico autore del danno è stato affrontato dalla giurisprudenza di merito in modo assai poco omogeneo: i contrasti e le divergenze nei criteri di riparto segnano e contraddistinguono un panorama fluido, fatto di oscillazioni ed incertezze. Il recentissimo intervento della Cassazione 11 novembre 2019, n. 28987 mira a dettare una regola operativa che dovrebbe porre fine al dibattito (almeno per i casi antecedenti alla entrata in vigore della Legge Gelli). L’Autrice si interroga sulla “tenuta” delle soluzioni proposte, soffermandosi sulle norme del codice civile (alcune delle quali parrebbero un poco “trascurate” o, per altro verso, “forzate”) e sulle prospettive de iure condito.
Il necessario “punto” delle Sezioni unite sulle intercettazioni a strascico
Guida in stato di ebbrezza … in attesa del nuovo Codice della Strada
Stati Uniti: IKEA e il maxi risarcimento per la morte di un bambino travolto da una cassettiera
Il decreto declinatorio della competenza va impugnato con l’opposizione al Collegio
D.L. intercettazioni: abrogata la riforma Orlando, si torna all’antico
È responsabile il medico che non ha prescritto il test antirosolia e la donna poi deve abortire?
Il procuratore antistatario ha diritto alla copia esecutiva del titolo nel proprio interesse
Il giudicato copre il dedotto e il deducibile
Quali saranno le novità legislative che ci riserverà il 2020?
Quando la casa è pericolante, non sempre ne risponde l’amministratore di condominio