Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la condanna inflitta in primo grado ad un medico, cui era stato addebitato il reato di cui all’art. 593-bis c.p. per aver colposamente provocato l’interruzione della gravidanza di una sua paziente, la Corte di Cassazione (sentenza 20 dicembre 2019, n. 51479) – nell’accogliere la tesi della difesa secondo cui non sarebbe stato certo il nesso causale tra la condotta omissiva dell’imputato e l’evento abortivo – ha diversamente ribadito che compito del giudice di merito è quello di indicare le ragioni per le quali – avuto riguardo ai dati fattuali emersi nel dibattimento – si attribuisca alla condotta colposa del medico (nella specie, la mancata prescrizione del test antirosolia) una significativa incidenza sulla scelta abortiva, tale da far ritenere la sussistenza del nesso causale tra omissione e l’aborto medesimo.
Call Now Button