Con la sentenza n. 27326 del 2020, le sezioni Unite penali della Corte hanno dato risposta al quesito se, in tema di violenza sessuale, l’abuso di autorità di cui all’art. 609-bis, comma 1, c.p. presupponga nell’agente una posizione autoritativa tipo formale e pubblicistico o, invece, possa riferirsi anche a poteri di supremazia di natura privata di cui l’agente abusi per costringere il soggetto passivo a compiere o subire atti sessuali.
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