In tema di reati contro l’amministrazione della giustizia, ai fini dell’integrazione del reato di cui patrocinio infedele (art. 380 c.p.), la presentazione dell’opposizione all’esecuzione non costituisce nocumento penalmente rilevante agli effetti della fattispecie penale, ove tale atto risulti essere stato proposto per motivi diversi non unicamente rivolti a denunciare il vizio di carente sottoscrizione dell’atto di precetto, e, soprattutto, perché privo di effetti pregiudizievoli immediati sulla procedura esecutiva in assenza di provvedimenti cautelari di sospensione che competono solo al giudice (Cassazione penale, sezione VI, sentenza 3 marzo 2020, n. 8617).