La fattispecie criminosa della violenza sessuale è configurabile, pur in assenza di un contatto fisico con la vittima, quando gli “atti sessuali”, compiuti con modalità telematiche, coinvolgano oggettivamente la corporeità sessuale della persona offesa, siano finalizzati soddisfare l’istinto sessuale e siano idonei a compromettere il bene primario della libertà individuale (Cassazione penale, sezione III, sentenza 8 settembre 2020, n. 25266).
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