Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza della Corte d’appello che aveva confermato quella di primo grado, che aveva condannato un uomo per il reato di truffa commessa facendosi accreditare su una carta di pagamento Postepay una somma di denaro a fronte della vendita di un oggetto sul sito di e-commerce “E-bay”, mai consegnato all’acquirente, la Corte di Cassazione (sentenza 4 dicembre 2019, n. 49195) – nel disattendere la tesi difensiva secondo cui era stato commesso un errore nell’individuazione del giudice territorialmente competente a causa della errata individuazione del momento di consumazione del reato – ha invece ribadito che quando il profitto è conseguito mediante accredito su carta di pagamento ricaricabile, il tempo e il luogo di consumazione del reato sono quelli in cui la persona offesa ha proceduto al versamento del denaro sulla carta, poichè tale operazione ha realizzato contestualmente sia l’effettivo conseguimento del bene da parte dell’agente, che ottiene l’immediata disponibilità della somma versata, e non un mero diritto di credito, sia la definitiva perdita dello stesso bene da parte della vittima.