La sentenza della Cassazione penale n. 20487/2020 ribadisce un orientamento ormai costante in giurisprudenza, che però viene riportato erroneamente in termini di incompatibilità ‘automatica’ dell’aggravante della premeditazione con il vizio parziale di mente, laddove è corretto invece sostenere che la premeditazione può essere esclusa solamente ove sia provato con (probabilità confinante con la) certezza che nel caso di specie la persistenza del proposito criminoso sia stata concretamente influenzata da uno degli aspetti patologici correlati alla formazione od alla persistenza della volontà criminosa.