In tema di reati elettorali, la sopraggiunta, rituale, rinuncia al ricorso per cassazione avverso ordinanza cautelare applicativa della misura degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato per il delitto di corruzione elettorale, con l’aggravante mafiosa, preclude alla Suprema Corte di Cassazione di pronunciarsi sui motivi di impugnazione proposti, imponendo il giudizio di inammissibilità del ricorso (Cassazione penale, sezione VI, sentenza 28 luglio 2020, n. 22795).
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