In mancanza di armonizzazione delle norme a livello europeo, spetterebbe agli Stati membri dell’Ue regolamentare le polizze assicurative della responsabilità civile applicabili ai dispositivi medici utilizzati nel loro territorio, anche quando tali dispositivi siano importati da un altro Stato membro. È questa l’opinione espressa dall’Avvocato Generale Michal Bobek, nelle conclusioni del 6 febbraio 2020, con riferimento al caso di una paziente tedesca che ha ricevuto in Germania delle protesi per il seno difettose prodotte da un’impresa francese attualmente insolvente: dinanzi ai giudici tedeschi la paziente chiede il risarcimento alla Allianz, assicuratore francese della PIP, ma il contratto di assicurazione con la Allianz contiene una clausola territoriale che limita la copertura ai soli danni causati sul territorio francese. L’AG Bobek ritiene che tale limitazione territoriale costituisca una scelta legislativa legittima della Francia – compatibile con l’art. 18 TFUE e con il principio di non discriminazione in base alla nazionalità ivi contenuto – la quale ha previsto un livello più elevato di tutela per i pazienti e gli utilizzatori di dispositivi medici attraverso polizze assicurative più favorevoli applicabili nel suo territorio.
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