Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui il tribunale aveva confermato la sentenza di condanna, inflitta in primo grado dal giudice di pace, alla conducente di un’autovettura che, nel sorpassare un ciclista che si trovava a marciare sul margine dx della carreggiata, veniva speronato dall’auto riportando lesioni personali, la Corte di Cassazione (IV, sentenza 24 gennaio 2020, n. 2873) – nel disattendere la tesi difensiva secondo cui era da escludersi il nesso causale, in quanto era stata invece l’andatura irregolare del ciclista, che si era portato improvvisamente a sinistra mentre l’auto era già in fase di sorpasso, a sfuggire totalmente al controllo ed alla prevedibilità dell’automobilista – ha, diversamente, affermato che il conduce di un’autovettura, consapevole della presenza di un ciclista che lo precede tenendo un’andatura non regolare, deve astenersi dal sorpasso ovvero compiere tale manovra in assoluta sicurezza, mantenendo una distanza laterale adeguata ad evitare ogni possibile urto, a maggior ragione nel caso in cui il sorpasso stia avvenendo all’altezza di una curva.
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