Con un inedito esame congiunto degli ultimi due decreti legge emanati in materia di giustizia e a seguito del consueto ricorso alla fiducia parlamentare, è stato convertito in legge il d.l. n. 28/2020, contenente norme su intercettazioni, ordinamento penitenziario e svolgimento delle attività giudiziarie durante il periodo dell’emergenza sanitaria. All’interno dello stesso provvedimento è stato peraltro trasfuso ed assorbito, con alcune importanti modifiche ma con altrettante importanti lacune, anche il contenuto del d.l. n. 29/2020, contestualmente abrogato, relativo alla rivalutazione periodica delle decisioni assunte in materia di detenzione domiciliare, differimento dell’esecuzione della pena e sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari per motivi connessi all’emergenza sanitaria da Covid-19. In sede di conversione sono state poi aggiunte alcune importanti novità in materia di corrispondenza telefonica delle persone detenute, garanti dei detenuti, utilizzo dei c.d. droni da parte della polizia penitenziaria e collaboratori di giustizia. I due testi normativi vengono così fusi insieme a creare un corpo unitario, senza che tuttavia vengano meno numerose perplessità già manifestate in occasione dell’emanazione dei due provvedimenti normativi originari.
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