In tema di responsabilità per danni da cose in custodia, quanto più la situazione di possibile danno è suscettibile di essere prevista e superata attraverso l’adozione da parte del danneggiato delle cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze, tanto più incidente deve considerarsi l’efficienza causale del comportamento imprudente del medesimo, fino a concretizzare la soluzione del nesso in parola. È quanto si legge nell’ordinanza della Cassazione, sez. VI-3, ordinanza 18 dicembre 2019, n. 33724.
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