Una normativa nazionale può consentire il trattenimento di un cittadino extra-Ue, il cui soggiorno è irregolare, in un istituto penitenziario ai fini dell’allontanamento, separato dai detenuti ordinari, se costui costituisca una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della società o per la sicurezza interna o esterna dello Stato membro. Lo ha affermato la Corte di Giustizia Ue, con la sentenza Stadt Frankfurt am Main del 2 luglio 2020 (causa C‑18/19), interpretando l’art. 16, par. 1, della direttiva 2008/115 (norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare).
Call Now Button