Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello, nel confermare la sentenza di primo grado, aveva condannato un soggetto per il reato di spaccio di stupefacenti, la Corte di Cassazione (sentenza 2 marzo 2020, n. 8357) – nel disattendere la tesi difensiva secondo cui erroneo doveva ritenersi il diniego delle attenuanti generiche, essendosi negato valore positivo alla frequentazione universitaria da parte dell’imputato, che dimostrava invece il suo inserimento sociale – ha, sul punto, affermato che l’iscrizione all’università, fatto ben diverso dalla sua regolare frequentazione con profitto, non può rivestire alcuna valenza favorevole ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, traducendosi in una circostanza oggettivamente neutra in difetto di ulteriori elementi che consentano di trarne la presunzione di un retta condotta di vita.
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