Di seguito l’articolo dell’Avv. Valsecchi, pubblicato su Diritto Penale e Processo n. 2/2020, Ipsoa, Milano.

Con la legge introdotta la scorsa estate e ribattezza “codice rosso”, il legislatore ha inteso affrontare a più livelli il drammatico problema della violenza domestica o di genere, così adeguando l’ordinamento italiano a precisi obblighi derivanti dalle fonti sovranazionali. Oltre agli interventi di carattere procedurale che rispondono a esigenze di maggior celerità e tutela tempestiva della vittima, nel corpo della legge trovano spazio anche numerosi interventi a livello di diritto penale sostanziale, che poco hanno a che fare con l’obiettivo di assicurare alle vittime “vulnerabili” un canale preferenziale nella trattazione del caso e nell’adozione di misure a tutela “preventiva”. Proprio su tali modifiche al codice penale, consistite tra l’altro nell’introduzione di quattro nuovi delitti, si focalizza l’analisi critica dell’autore, alla ricerca dei nodi interpretativi con cui si dovrà confrontare la prassi applicativa e di una utilità pratica della novella nel contrasto a questa particolare forma di violenza.

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