In tema di protezione internazionale dello straniero, anche gli atti di vendetta e ritorsione minacciati o posti in essere da membri di un gruppo familiare che si ritiene leso nel proprio onore a causa di una relazione esistente o esistita con un membro della famiglia, sono riconducibili all’ambito dei trattamenti inumani o degradanti considerati nell’art. 14 lett. b) del d.lgs. n. 251/2007, ai fini del riconoscimento della protezione sussidiaria. A ricordarlo è la Cassazione con ordinanza 22 gennaio 2020, n. 1343.
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