Pronunciandosi sul ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello, nell’accogliere l’appello del PM, aveva condannato una donna per un reato edilizio, la Corte di Cassazione (sentenza 23 novembre 2020, n. 32684) – nel disattendere la tesi difensiva, secondo cui l’imputata era stata condannata senza alcuna motivazione sulla richiesta di particolare tenuità del fatto, avanzata dalla difesa – ha invece ribadito che con l’irrogazione di una pena superiore al minimo edittale il giudice esclude (implicitamente) la particolare tenuità del fatto che richiede, invece, in teoria una determinazione della pena inferiore al minimo edittale.
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