Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la condanna inflitta in primo grado ad alcuni soggetti, responsabili di aver in concorso posto in essere una truffa ai danni di una compagnia assicurativa, la Corte di Cassazione (sentenza 25 novembre 2019, n. 48097) – nel disattendere la tesi difensiva secondo cui erroneamente era stato individuato il giudice territorialmente competente, dovendosi individuare come competente il giudice del luogo in cui erano state danneggiate le autovetture oggetto delle denunce di sinistro – ha invece affermato che il delitto di cui all’art. 642, c.p. deve ritenersi consumato nel momento e nel luogo in cui la persona offesa riceve la rappresentazione del sinistro simulato (nella specie, la sede della compagnia di assicurazioni), atteso che solo in tale luogo la persona offesa viene a conoscenza della condotta illecita, poi rivelatasi fraudolenta.
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