Configurano i reati militari di diffamazione, ingiuria e percosse aggravate le condotte di “nonnismo” consistenti in una serie di percosse inferte ad alcuni militari con modalità umilianti e gravemente lesive della dignità, dell’onore e della reputazione di tali vittime, le cui immagini, nell’atto di subire le condotte degradanti, erano state diffuse sul web (Cass. pen. sez. I, sentenza 21 novembre 2019, n. 47291).